San Paolo Apostolo

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La chiesa sorge sulla piazza G. E. D'Amico una volta chiamata Piazza Reale.

 

 Chiamata nelle antiche visite pastorali "Colleggiata Primaria Maggiore e Matrice", la chiesa di San Paolo Apostolo è probabile sia stata eretta nel XIII secolo. Notizie certe esistono solo dopo il 1277 nelle Conventiones, dove uno dei testimoni dell'atto è Giacomo Gallinella, arciprete di San Paolo. Nell'anno 1356 Pier Giordano Colonna assegna la chiesa ai sacerdoti secolari. Il 10 settembre del 1480 Imperiali, moglie di Antonio Colonna , nel suo testamento, lascia alla chiesa vari beni.

 

 In quell'anno la chiesa non possedeva l'aspetto attuale e probabilmente non era dissimile da Santa Maria del Buon Consiglio e da San Giovanni, prima dei rifacimenti neoclassici, come ricorda il Senni, storico locale. La pavimentazione è in marmo bicolore ed è rialzata rispetto alla soglia d'ingresso; finti marmi con stucchi compongono la pesante decorazione che nel coro tenta di dare l'illusione prospettica di profondità. Il campanile cosmatesco a torre quadrata è marcato nei quattro ordini di celle trilobe, da modanature di mattoni e marmorei modiglioni.

 

 L'edificio ha subito una ristrutturazione nel secolo XVIII che, pur risparmiando la torre campanaria, ha alterato aspetti dell'originario complesso romanico. Vennero erette due navate laterali, e la sacrestia addossata al campanile, utilizzando i fondi delle confraternite genazzanesi . Una lapide posta sulla porta maggiore ne ricorda i lavori.

 

 Nel 1829 la facciata fu ristrutturata e venne creata una grande cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1889, su commissione del parroco Mons. Serafino De Bellis il pittore Prof. Cesare Caroselli diresse la decorazione della chiesa e dipinse la Gloria del presbiterio. L'organo di grande valore è invece del signor Malvestio di Padova.

 

 Tra le opere presenti nella chiesa vanno ricordate: la pala dell'altare maggiore di San Nicola, un' edicola marmorea del 1512, una fonte battesimale del secolo XVI; la pala dell'altare maggiore con Maria, San Pietro e San Paolo, i Santi titolari della chiesa rappresentati in busti marmorei del secolo XIV, posti in facciata, in altri due busti del secolo XIII posti sotto l'edicola del 1512, e ancora da altri due posti sull'arco del transetto.

 

 Peculiarità della chiesa è la decorazione sobria, seppur ricca di marmi e variopinti, e l'arco del transetto che riecheggia, nel motivo della serliana, il Ninfeo Bramantesco, parte del giardino colonnese posto fuori le mura di porta romana, nonché le serliane del tiburio della chiesa della Maddalena di Caprinica Prenestina, anch'esso attribuito al Bramante.

 

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